Calibro 20: oltre la leggenda!

Oggetto di discussione da tempo e di leggende venatorie, il calibro 20 vive oggi in un limbo: c’è chi lo ritiene per principianti e chi, invece, ne sostiene l’assoluta supremazia rispetto al 12. Per molti e soprattutto per chi lo utilizza, questo calibro ha un innegabile fascino legato alla maggiore difficoltà del tiro e alla necessità di concentrazione che richiede per colpire il bersaglio dovuta alla necessità di una maggiore precisione rispetto al solito. 

Da sempre considerato il vero primo calibro cadetto come alternativa al 12, nel corso della storia è stato utilizzato inizialmente dalle donne cacciatrici o dai giovani nobili alle prime armi (per questo viene definito un calibro per “ragazzetti”). Tuttavia, a partire dagli anni Sessanta e Settanta, grazie anche alla comparsa di componenti in plastica e cartucce maggiorate, ha visto una crescita nella produzione e nell’utilizzo di questo calibro. Facilità di reperibilità, messa a punto e qualità delle rosate molto superiore hanno permesso al calibro 20 di rientrare tra i calibri medi preferiti e diffusi.

LA PORTATA BALISTICA DEL CALIBRO 20

La portata del calibro 20 varia in base alla tipologia di cartuccia e quindi alla grammatura della carica di pallini, con un range che va dai 20 ai 42 grammi.  
Reperibili con 24 e 28 grammi, questi hanno un’efficacia poco lontana dal fratello maggiore ed efficaci su selvaggina di media mole come anatre e fagiani, fino ai 35 metri. Quelle da caccia impiegano cariche leggere e medie di circa 24/26 grammi, per toccare i 27/29 che consentono di essere considerate pesanti e rendono al meglio con circa 390 m/s. Nelle canne strozzate al massimo con una portata che raggiunge e supera i 40 metri, le grammature sono maggiorate fino ai 40 grammi.

ANDARE A CACCIA CON IL CALIBRO 20

Messo in commercio per sostituire il 16 e il 24, questo calibro affianca il 12 mostrandosi come un’arma matura. Analizzandone le prestazioni, ecco i vantaggi che si raggiungono ricorrendo al suo utilizzo nei momenti di caccia:

  • adozione di un’arma più leggera, maneggevole, con una versatilità maggiore che permette al cacciatore stesso di sostenere un affaticamento inferiore;
  • vasta gamma di cartucce con diverse grammature di piombo che, attraverso polveri più spinte, permettono di raggiungere una maggiore velocità iniziale dei pallini.

Date le due caratteristiche sopra elencate, per la classica caccia vagante per prede di media taglia è vivamente consigliato nelle sue versioni più pesanti. Sicuramente ciò farà scalciare l’arma leggera ma la precisione che ne deriva farà eseguire un numero inferiori di colpi.
Il 20 risulta invece sicuramente inadeguato nella caccia alle anatre e su quelle che prevedono tiri a lunga distanza. 

IL CALIBRO 20 NELLO SPORT

In pedana questo calibro non è molto utilizzato. Sono diversi i tornei realizzati nel corso dell’anno con i calibri più piccoli rispetto al tradizionale e, doveroso da ricordare, per diversi anni nelle gare minori era possibile effettuare la ripetizione delle serie se lo si adottava.
Per chi lo pratica, questo calibro inusuale permette al tiratore di focalizzarsi nell’esecuzione delle imbracciate facendo crescere indubbiamente il livello qualitativo della prestazione. Una situazione balistica buona e non eccessivamente lontana dalla superiore, con rosate eccellenti in distribuzione e regolarità.

Il calibro 20 ha visto nel tempo un cambio di tendenza: i più giovani sono passati al 12, mentre i più anziani e tradizionalisti difendono giustamente e rimangono fedeli a questo calibro liquidando il possibile cambiamento con una frase semplice ma incisiva “La caccia è fatta anche di tradizioni che vanno mantenute”. A te la scelta, se innovare o restare fedele. In ogni caso, comunque, Gemini ha lo strozzatore per il tuo fucile, sia per la caccia che per il tiro sportivo