Il piccolo calibro per eccellenza: il 28 rappresenta infatti quello preferito da molti appassionati, in particolare dai cacciatori capannisti, ma utilizzato nelle sue diverse forme nella caccia generica. Parliamo infatti di una cartuccia a pallini di calibro medio-piccolo, slanciata e di auree proporzioni, né piccola né grande ma molto versatile!
Utilizzato da tempo nella vecchia Europa e negli Stati Uniti, il calibro 28 sta vedendo negli ultimi anni un sempre più vasto assortimento nella gamma di munizioni e materiali per la ricarica, così che molti appassionati lo hanno eletto a loro primo fucile.
LA PORTATA BALISTICA DEL CALIBRO 28
Nato principalmente per le cacce con richiami da capanno, il calibro 28 è stato poi adottato anche per ottime armi impiegate nella selvaggina di pregio, stanziale e migratoria.
La sua portata varia in base alla tipologia di cartuccia adottata, con un range che va dai 16 ai 30 grammi per bossoli standard fino ai 32/34 grammi nelle cartucce Magnum. Le prime raggiungono i 27 metri di distanza, mentre le grammature maggiori si spingono oltre i 30 metri.
ANDARE A CACCIA CON IL CALIBRO 28
Tra i due litiganti il terzo gode. Sì, perché il calibro 28 è il terzo incomodo (vincente) nella diatriba tra i sostenitori del dodici e del venti. Tant’è che, appunto, molti cacciatori ricorrono a questo e molte case costruttrici di fucili si sono cimentate nella produzione di veri gioielli. Diversi i vantaggi per chi lo utilizza, quali:
- causa un piccolo rinculo che permette di mantenere salda la mira;
- leggerezza dell’arma e delle munizioni, specie nella caccia vagante con il cane, che non pesa sulla resa balistica;
- enorme potenziale nei confronti di qualsiasi animale grazie alle giuste proporzioni di piombo.
Si deve comunque partire dal presupposto che, essendo un calibro minore, mette a disposizione un numero inferiore di pallini. Perciò a breve distanza è richiesto sangue freddo, specie nei primi metri.
Infine, chi decide di ricorrere a questo calibro deve essere anche abile a cercare di prevedere ogni movimento della preda che sta cacciando, leggere bene il terreno e cercare le posizioni di sparo migliori, altrimenti si rischia di sprecare il selvatico. Gli esperti consigliano inoltre di selezionare la strozzatura e la lunghezza di canna migliore, ricorrendo soprattutto a strozzatori interni o in/out nonostante questi richiedano un duro lavoro in termini di impostazioni di tiro e di individuazione della giusta munizione.
IL CALIBRO 28 NELLO SPORT
Come per il 20 e il 16, anche questo calibro non è particolarmente utilizzato nelle competizioni. Tuttavia, avendo riscontrato un grande interesse, numerosi club provinciali hanno deciso di allargare la famiglia accostandolo al .410. Considerato infatti la punta di diamante dei piccoli calibri, il 28 è oggi oggetto di numerose gare minori. Una sfida che alletta ogni tipo di cacciatore propenso ad un cambio di mentalità, soprattutto per quelli che preferiscono o accettano di sparare piccole cariche e non le “classiche bombe” del calibro 12.
Il calibro 28 è così un calibro effettivamente fortunato, diffuso e apprezzato, grazie anche alle moderne cartucce a grammature sostenute che lo hanno portato a sostituirsi all’ormai superato calibro 24. Accattivante e leggero permette di vivere l’emozione della caccia o del tiro sportivo… senza spargere etti di piombo!