Allenarsi per il tiro a volo: l'importanza della preparazione

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Sei un atleta professionista o un appassionato di tiro a volo? Partendo dal fatto che il tiro a volo, in ogni sua disciplina sia olimpica (skeet, trap) che non olimpica (sporting, elica, fossa universale), è un vero e proprio sport, come attività categorizzata in tale modo richiede una preparazione su più fronti. 

Un allenamento continuo e praticato correttamente è perciò un aspetto fondamentale per prepararsi e fare la differenza sul campo e nei giorni di gara, come sostenuto dal Prof. Fabio Partigiani, preparatore atletico della Squadra Italiana e spalla per la realizzazione di questa guida e dei prossimi articoli correlati. 

Prima di continuare nella lettura anticipiamo che quanto realizzato non è pensato solo per gli atleti professionisti ma, come da domanda iniziale, può essere utilizzato come fonte di ispirazione anche per tutti gli appassionati. Cominciamo!

QUANTO È IMPORTANTE ALLENARSI

Sfatiamo innanzitutto due miti.
Davvero un’attività statica richiede allenamento? Ti rispondiamo noi: sì! Se per me molti potrebbe apparire come un “miro e sparo”, nella pratica questo non è sufficiente. Per praticare il tiro a volo, infatti, serve una preparazione a 360°, dal corpo alla mente.
Davvero serve allenarsi ad ogni livello? Ti rispondiamo noi: sì! La preparazione è fondamentale e deve essere svolta da ogni tiratore: dal professionista che compete in gare nazionali o internazionali, allo junior che ha appena iniziato la sua carriera sportiva, ma anche al non professionista che lo fa per sfidare gli amici o per divertimento. 

Negli ultimi anni questo aspetto è emerso maggiormente in molte competizioni dove, a fare la differenza soprattutto nelle fasi finali di gara, è sempre la condizione fisica e mentale, oltre ad ulteriori fattori esterni incontrollabili (come le condizioni meteo avverse di pioggia, vento, freddo). Le competizioni sono infatti al giorno d’oggi più equilibrate e la conquista della vittoria viaggia su un solo piattello di differenza. Uno in più vuol dire dunque podio oppure accesso alla finale, mentre uno in meno potrebbe portare alla sconfitta. Quindi qual è il segreto che permette di staccare l’avversario? Un equilibrio ottimale che si può raggiungere solo tramite una preparazione costante e mirata nel tempo. 

Questo è fondamentale ad ogni livello, appunto. Ciò che cambia invece è la programmazione del numero di allenamenti per ogni tipologia di atleta, in virtù anche del tempo che una persona può dedicarci. Un tiratore di alta qualificazione si prepara (o dovrebbe) circa sei volte a settimana, un giovane due o tre volte conciliando gli impegni scolastici mentre per un amatore è sufficiente una o due volte a settimana. Per questi ultimi, precisiamo, c’è anche chi si dedica alla preparazione più volte a settimana, sempre con l’obiettivo principale di trovare una condizione fisica ottimale. 

Il tiro a volo è uno sport atipico, dove il momento di gloria può essere raggiunto indipendentemente da certi fattori, come il peso, spesso purtroppo preso in considerazione come discriminante. C’è chi pesa 60kg, 80kg, ma anche 120kg. Non importa, quello che è importante è il raggiungimento dell’equilibrio psico-fisico durante gli allenamenti per poi affrontare le sfide, personali o contro gli avversari, nella maniera migliore possibile. 

PER CONCLUDERE

Non è semplicemente sparare e speriamo che chi ha sempre pensato ciò si ricreda. Il tiro a volo, qualsiasi sia la disciplina praticata, dallo skeet al trap passando per il compak sporting, è un vero e proprio sport che richiede una preparazione su più fronti.
Un allenamento continuo, dunque, è alla base di successi ma anche fonte di soddisfazione, soprattutto al termine di ogni allenamento o competizione quando arrivano determinati risultati frutto di un lungo e fatico lavoro pregresso.
Risultato che non per forza significa vittoria ma che è continuo progresso, sempre volto al miglioramento, anche grazie all’aiuto dei nostri strozzatori e ai prossimi suggerimenti relativi a quali aspetti allenare

Nuovamente, un grandissimo grazie a Fabio Partigiani, incontrato durante la terza tappa di Coppa del Mondo a Lonato d/G (Brescia), preparatore atletico della FITAV e amico di Gemini.
Per approfondire i temi trattati o per una consulenza di seguito trovi l’indirizzo e-mail per contattarlo: fabio.partigiani@hotmail.it