Allenarsi per il tiro a volo: su quali aspetti lavorare

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Dopo aver compreso l’importanza dell’allenamento, è arrivato il momento di mettere da parte la teoria e vedere nel pratico cosa si può fare per prepararsi e fare la differenza sul campo e nei giorni di gara, grazie anche ai consigli del Prof. Fabio Partigiani, preparatore atletico della Squadra Italiana e spalla per la realizzazione di questa guida.

QUALI ASPETTI ALLENARE

Frantumare un bersaglio necessita di una preparazione su più fronti. Oltre che focalizzarsi sulla tecnica di tiro, sicuramente fondamentale, è importante curare nei minimi dettagli sia l’allenamento fisico che mentale con un’adeguata preparazione nel corso dell’anno. Affinché ciò possa avvenire è necessario pianificare le sedute di allenamento in modo tale da sviluppare le capacità motorie, sia coordinative che condizionali. Quindi:

  • Resistenza. Come sport aerobico, per saper gestire la frequenza cardiaca è fondamentale eseguire una attività lunga nel tempo a bassa intensità (corsa, nuoto, bike, sci di fondo). La cosa importante è avere la frequenza cardiaca tra i 120/130 bpr (battiti per minuto), ideale per non generare nell’atleta agitazione o stanchezza.
  • Forza. Non parliamo di diventare dei pesi massimi, ma alzare il fucile implica una muscolatura pronta a sostenere il peso del fucile e i molteplici movimenti che si devono eseguire quando si va a mirare. Durante una gara, infatti, viene ripetuta la stessa azione minimo 100-125 volte.  Per non sentire le braccia pesanti diventa importante, perciò, allenare la forza resistente (tante ripetizioni con poco carico) con 12/15 ripetizioni al 50% del proprio massimale. 
  • Equilibrio. Essendo uno sport statico è importante che il tiratore abbia una posizione in pedana corretta. Questo perché per seguire il piattello serve stabilità, anche durante il movimento derivante dall’azione del mirare. Utilizzando una fitball o il bosu si vanno a sviluppare queste capacità, allenando soprattutto la parte addominale (core stability) fondamentale nella rotazione del busto.
  • Coordinazione oculo-manuale. Bisogna poi abituarsi a seguire con lo sguardo un oggetto in movimento, come se fosse un piattello, coordinando vista e manualità e avvicinando la distanza tra stimolo e risposta. Le palline da tennis, introdotte nel mondo del tiro a volo dallo stesso Fabio Partigiani, migliorano la concentrazione e l’attenzione visiva. 
  • Rapidità. Il salto della corda, eseguito in ripetizioni sempre più lunghe (le prime da 10 secondi per 4-5 serie fino ad arrivare al minuto per 4-5 serie), favorisce la velocità di esecuzione dei movimenti. Al tempo stesso l’esecuzione di questo esercizio migliora la concentrazione e l’attenzione. 
  • Respirazione. L'inspirazione e l’espirazione permettono di gestire lo stress e dare tranquillità nei momenti più difficili. Prendere aria, fare due o tre respirazioni lente, gestire la fase toracica e diaframmatica riducono l’agitazione e l’ansia, soprattutto nei piattelli decisivi.

Dopo aver parlato delle capacità motorie da sviluppare è bene sapere quando è il momento migliore per inserirle nella programmazione annuale. Abbiamo tre periodi importanti: il preparatorio, l’agonistico e di transizione.
Il periodo preparatorio va da novembre a febbraio. In questi mesi vengono messe le basi per la costruzione della forma dell'atleta che dovrà supportarlo durante le competizioni. È il periodo più importante dal punto di vista fisico. In questo arco di tempo il fucile può essere accantonato, o imbracciato qualche volta per il gusto di rivivere la sensazione della fucilata.
Il periodo agonistico, che dura da marzo a settembre, coincide con il periodo delle gare ed è perciò molto più importante lavorare sulla tecnica. La preparazione fisica non deve essere abbandonata. Verranno così svolte delle sedute di mantenimento delle capacità motorie sviluppate nel periodo precedente.
Il terzo periodo, definito di transizione, è quello che precede l'inizio della nuova stagione. È molto importante perché l'atleta deve ricaricare il proprio organismo stressato dalla stagione appena conclusa. Devono essere svolte delle attività completamente differenti dal tiro. Consigliamo diversi sport come tennis, calcetto, pallavolo, tennis da tavolo e padel.

PER CONCLUDERE

Un allenamento continuo e su più fronti, dunque, è alla base di successi ma anche fonte di soddisfazione, soprattutto al termine di ogni allenamento o competizione quando arrivano determinati risultati frutto di un lungo e faticoso lavoro pregresso.
Risultato che non per forza significa vittoria ma che è continuo progresso, sempre volto al miglioramento, anche grazie all’aiuto dei nostri strozzatori e ai prossimi suggerimenti relativi all’alimentazione e preparazione mentale.

Nuovamente, un grandissimo grazie a Fabio Partigiani, incontrato durante la terza tappa di Coppa del Mondo a Lonato d/G (Brescia), preparatore atletico della FITAV e amico di Gemini.
Per approfondire i temi trattati o per una consulenza di seguito trovi l’indirizzo e-mail per contattarlo: fabio.partigiani@hotmail.it