Intervista a Diana Bacosi

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Classe 1983, oro olimpico a Rio 2016, world record 75 piattelli su 75, a caccia di un pass per Tokio 2020. Scopri la nostra intervista a Diana Bacosi!ULTIMO AGGIORNAMENTO MARZO 2020

Come se la cavano le donne con il tiro a volo? Ce lo facciamo raccontare da Diana Bacosi, classe 1983, oro olimpico a Rio 2016.

1. Com’è nata la passione del tiro a volo?

Si tratta di una passione di famiglia, in particolare devo dire grazie a mio padre, che fin da piccola mi ha avvicinata al mondo del tiro e delle armi. Sono nata e cresciuta tra cacciatori e tiratori, posso dire che i piattelli "mi scorrono nelle vene" da sempre.

2. Come hai capito che lo skeet era la tua disciplina?

In realtà non è stata una scelta immediata perché ho cominciato a tirare con il percorso caccia e ho proseguito con questa disciplina fino all’età di 18 anni. Non so come spiegarlo, ma sentivo che mi mancava qualcosa, aspiravo a qualcosa di più grande, che mettesse ulteriormente alla prova le mie capacità…e ho scelto lo skeet.

3. Quale è stata la tua vittoria più emozionante?

Certamente indimenticabile il quadriennio che dal 2013 al 2016, che mi ha visto protagonista in questa disciplina. Ho vinto un oro ai Mondiali di Lima 2013, un argento ai Mondiali in Italia nel 2015, un argento agli European Games, un Word Record 75/75 e ciliegina sulla torta, la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Rio 2016.

4. Come è stato l'approccio a questo sport ... che potrebbe sembrare prettamente maschile?

All’inizio c’è un po’ di timore, essere una donna tiratrice certamente non è semplice, ma devo dire che negli ultimi anni le "quote rosa" sono aumentate e sanno come farsi valere. Non importa il sesso, bisogna saper creare armonia e rispetto reciproco.

5. Cosa fai per concentrarti?

Non uso tecniche di concentrazione. Prima di ogni gara cerco di chiudermi in una sorta di bolla dove niente conta, ma ci siamo solo io e il piattello che dovrò colpire.

6. Quanto sono fondamentali gli strozzatori Gemini nella riuscita delle tue imprese sportive?

Gli strozzatori Gemini sono fondamentali nelle mie scelte di gara. Ad ogni competizione valuto i piattelli, faccio delle prove con vari strozzatori e trovo la migliore opzione per me, in quel momento. Con la vasta gamma che mi mettete a disposizione, è facile trovare una soluzione!

7. Quale è il loro punto di forza a tuo avviso?

Riuscire ad accontentare noi tiratori non è cosa da poco; Giovanni, con la sua passione riesce a creare questi piccoli capolavori di tecnologia, che ci consentono di raggiungere grandi traguardi! Credo che il punto di forza sia l’accuratezza con cui sono pensati e costruiti.

8. Che arma usi e che strozzatore scegli?

Io uso un Beretta DT11 e solitamente sparo con strozzatori 18.50 e 18.30, ma come dicevo, vista la vasta gamma, posso permettermi di “giocare” anche con gli strozzatori, per trovare la migliore soluzione ad ogni competizione!

9. Che consiglio daresti ad un giovane che si approccia a questo sport?

Io gli direi solo "Divertiti, sorridi sempre, mettici passione, amore e rispetto". Poi il resto, anche se con tanti sacrifici, viene da sé.

10. Ultimi successi sportivi e prossimi impegni in cui potremo seguirti?

Ho conquistato la medaglia d’argento in Coppa del Mondo a Changwon, in Corea del Sud e ho vinto il mondiale a Lonato. Tutti questi sforzi somno valsi ad ottenere il mio pass per le Olimpiadi di Tokyo e con grande orgoglio posso dire che sono già stata convocata dal mio CT.

11. Vuoi darci qualche consiglio per migliorare ulteriormente il nostro prodotto?

È tutto perfetto ... continuate così e abbiate pazienza con noi! Un grazie speciale va a Giovanni, che ci supporta sempre con energia ed entusiasmo.